A 26 mesi dal terremoto che ha distrutto la mia città, vorrei evidenziare gli aspetti che maggiormente caratterizzano la salute della popolazione superstite, e, per quanto possibile, vorrei dare ad ogni singolo aspetto una lettura ed una interpretazione energetica, non tanto come esercizio descrittivo ed interpretativo, quanto come strumento per poter prevedere le evoluzioni dell’attuale situazione ed, eventualmente, fornire consigli e rimedi.
Per potersi muovere fra le evidenze con un certo ordine e partendo dal punto di vista energetico, suddividerò l’esposizione nei tre ambiti a noi cari: jing, shen e qi.
Danno al Jing
Abbiamo già avuto modo di evidenziare come l’evento catastrofico abbia fatto sì che, nell’immediato, il Panico abbia mobilizzato il Cuore-Shen e l’energia mentale ne sia stata turbata, poiché il Jing-Shen ha perso la sua sede[2]:
Su-Wen cap 39: «Nel momento del panico, il Cuore non ha più luoghi di sostegno, lo Shen non ha luoghi di rifugio».
Sempre nella fase subito a ridosso dell’evento, il danno al jing fu confermato dai numerosi casi di improvvisa caduta di elementi dentari riferiti in precedenza sani, dal fatto che il dentista è risultato essere di gran lunga lo specialista più richiesto, e dall’aumentata prevalenza di carie, ascessi e mal di denti[3]: questo ci consentì di confermare il grave danno subito dal Liquido e dal Jing dei Reni: una improvvisa impossibilità a nutrire “la terminazione delle ossa”. [4]
A 26 mesi dall’evento il danno al jing, e ciò che ne consegue, è dimostrato essenzialmente da tre osservazioni:
- aumento della mortalità negli anziani;
- problematiche relative alla natalità;
- aumento della natalità.
Aumento della mortalità degli anziani
Il tasso di mortalità dei novantenni è passato dall’8,3 al 16,2%. Questo dato, ottenuto dai database dei medici di famiglia[5], è in linea con quanto rilevato nel devastante terremoto di Sichuan del 2008[6].
A questo va aggiunto che la percezione di una aumentata mortalità precoce fra gli anziani è patrimonio comune sia agli operatori che alla popolazione generale. [7]
I fattori che hanno determinato questo fenomeno sono molteplici e di natura sia fisica che sociale (delocalizzazione, isolamento), ma il comune denominatore è la fragilità intrinseca della persona anziana, essenzialmente dovuta ad una debolezza del jing che caratterizza questa età.
Molti testi si occupano di questo: Ling Shu Cap.8, Su-Wen Cap.1, Neijing Quanshi Cap. 1, Zhen Jing Zhai Ying Ji (testo del 1308 d.C.), e tutti concordano nell’indicare nella III età una fase di comune indebolimento ed esaurimento del jing e della yuanqi.[8]
Inoltre, se analizziamo la sintomatologia dell’esaurimento del jing vediamo che è la seguente:
Amnesia per fatti accaduti in tempi remoti, debolezza delle ginocchia, osteopenia, sordità, vertigini, imbiancamento precoce dei capelli, difficoltà nel fissare i concetti, stati ansiosi cronici, tremori, debolezza della TIAN GUI e problemi connessi ai denti.
Andando a paragonare la suddetta sintomatologia con quella riferita dalla popolazione generale colpita dal terremoto, e in particolare nelle persone sofferenti di Sindrome Post-Traumatica da Stress (di cui ci occuperemo più avanti), scopriremo delle impressionanti analogie.[9]
Possiamo dedurne che il terremoto colpisce il jing trasversalmente rispetto all’età, determinando anche nei giovani dei segni di “senilità”.
Il danno sarà devastante e finanche mortale nell’anziano fragile, in quanto in questi soggetti una fisiologica carenza di jing si accompagna ad un cronico e protratto vuoto energetico degli Zang/Fu ed ad una protratta disarmonia dei Cinque Elementi.[10] Inoltre l’anziano di regola presenta segni di carenza del qi quali vuoto di yang e di weiqi, stasi del sangue a causa del Vuoto di Energia (Caspani, 1994). Questa associazione farà sì che una improvvisa acuta richiesta di recupero energetico, come può avvenire a causa di un terremoto importante, non possa essere soddisfatta, e che i processi vitali ne risultino compromessi fino al livello letale.
Problematiche relative alla natalità ed alla patologia fetale.
La letteratura scientifica mondiale ha dimostrato che lo stress acuto causato da un’esperienza densa di angoscia, come il sisma che ha colpito la città di L’Aquila, si associa ad importanti e gravi conseguenze soprattutto per le donne gravide ed i loro feti. È stato infatti documentato che dopo un evento catastrofico si assisteva ad un incremento degli aborti spontanei, ad una riduzione della durata della gestazione e quindi ad un aumento di parti pretermine e di neonati di basso peso, ed infine ad un calo del rapporto maschi/femmine alla nascita[11] [12] . A lungo termine, tuttavia, agli eventi catastrofici si assocerebbe anche un aumento della natalità.[13]
Si può ipotizzare che tale decremento sia attribuibile ad una riduzione della frequenza dei rapporti sessuali, ma Fukuda ha documentato anche, negli uomini esposti allo stress acuto provocato dal terremoto, un’importante riduzione della motilità degli spermatozoi un mese dopo il sisma.[14] [15]
Probabilmente in questo dato possiamo leggere il nodo più significativo della riduzione delle nascite a ridosso dei terremoti: un danno al jing renale dei maschi. Ma non è solo questo.
I risultati della letteratura scientifica dimostrano che gli effetti di una calamità naturale possono essere molto gravi per le donne in gravidanza e quindi per il feto. Le donne che hanno vissuto l’uragano Katrina non fanno eccezione a questa regola. L’uragano in questione è stato uno dei cinque più gravi uragani della storia degli Stati Uniti, il più minaccioso in termini di danni economici, uno dei più inquietanti dal punto di vista del numero di morti.[16] Nello specifico, si osservava che le donne che vivevano nelle aree disastrate della Louisiana avevano una maggiore probabilità di partorire neonati di basso peso (ovvero di peso inferiore ai 2500 grammi) e di bassissimo peso (ovvero inferiore ai 1500 grammi) rispetto alle donne delle altre regioni americane. Inoltre la percentuale di parti pretermine risultava aumentata nelle aree colpite dall’uragano.
In un recente incontro tenutosi fra un comitato cittadino aquilano (Policentrica) ed il Dipartimento di Psicologia dell’Università del South Carolina che si occupa di studiare le problematiche sociali della New Orleans post-Katrina, si è rilevata la forte similitudine fra quanto accaduto con l’uragano e con il terremoto dell’Aquila, soprattutto riguardo alla catastrofe naturale ed alla diaspora, cosa questa che facilita l’utilizzo dei dati dell’una per lo studio dell’altra.[17]
Per inciso è interessante notare come Tan e colleghi, che hanno esaminato i numerosi effetti del terremoto in Wenchuan,verificatosi il 12 Maggio 2008, rilevavano un drammatico aumento di malformazioni che interessavano l’orecchio nel gruppo post-terremoto, specialmente in quei neonati che si trovavano nel primo trimestre di gravidanza nel momento dell’evento.[18]
Il capitolo 17 del Ling Shu afferma:
«Il qi dei reni va alle orecchie; quando i reni sono in armonia, le orecchie possono udire i cinque suoni».
Risulta evidente l’associazione fra terremoto e danno al jing, nella fattispecie al jing renale, dimostrato da queste tre evidenze: oligoastenospermia, neonati di basso peso, malformazioni dell’orecchio.
Aumento della natalità
Ma fortunatamente, parallelamente a questi dati negativi, se ne registra un altro di segno opposto: il tendenziale aumento delle nascite dopo qualche mese.
Mettendo a confronto il numero di nascite verificatosi presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, nel periodo compreso tra il primo Gennaio ed il 30 Giugno del 2008 e del 2010, si è registrato un lieve decremento delle nascite nel 2010 (511 nati nel 2008 versus 400 nati nel 2010).[19]
Però, in maniera analoga a quanto avvenuto a Kobe,[20] anche all’Aquila nei mesi successivi a Gennaio il tasso delle nascite è progressivamente aumentato di mese in mese e se confrontiamo il mese di Giugno 2010 con il rispettivo del 2008 vediamo che il numero delle nascite è maggiore nel 2010 (86 nati nel Giugno 2010 versus 77 nati nel Giugno 2008). D’altra parte la letteratura relativa a catastrofi e natalità documenta solitamente un aumento delle nascite riferibile però a tempi di osservazione più lunghi: l’aumento
delle nascite dopo l’attacco alle torri gemelle appariva evidente dopo circa due anni [21]; Belasen e Polachek testimoniano un aumento della natalità come effetto secondario allo shock derivante dagli uragani per un periodo di tempo di circa due anni[22].
Volendo operare una speculazione formulando un’ipotesi energetica, potremmo notare come, dopo un iniziale danno, il jing tenda a “risorgere” più potente di prima, dando origine ad un aumento della natalità. Come se il jing originario del gruppo di popolazione minacciato nella sua esistenza reagisca con un incremento della sua potenza e vitalità a contrastare l’aumento di mortalità ed il rischio che ne consegue per la comunità. In altre parole, il terremoto provoca un repentino e vorticoso rinnovamento dei membri della comunità colpita. Indubbiamente un dato positivo, ma che se confrontato col prezzo pagato in termini di morte e sofferenza, è assolutamente da evitare.
Danno allo Shen
Abbiamo già avuto modo di evidenziare come il terremoto, energeticamente, possa essere paragonato ad un Vento Perverso[23].
Questo ci è dimostrato dall’osservazione dei seguenti fattori:
- rapporto fra Terra e Uomo: il terremoto, come il Vento, arriva all’improvviso, comporta un movimento, all’improvviso termina.
- «Se l’energia Jue Yin (Vento) viene a sproposito è nefasta per la Terra» (So-Wen cap. 69).
- Fra le caratteristiche di Jue Yin troviamo le “devastazioni”.
La presenza di Fuoco si può far risalire essenzialmente ad una percezione soggettiva e generalizzata, probabilmente dovuta ad un subitaneo sviluppo di Calore Interno dovuto ad emotività (Fuoco) e compressione energetica, ma anche alla scomparsa di alcuni piccoli fiumi ed alla comparsa di cosiddetti vulcanetti.[24]
Certamente nessun Organo, Viscere ed Energia è stata esente da gravi perturbazioni, ma il primum movens (Vento-Fuoco) ha innanzitutto perturbato il Tsiue Yin ed il Chao Yin (Fegato/Ministro del Cuore, Rene/Cuore). L’enorme quantità di “Vento” sullo Jue Yin ha comportato un “imballamento” dello stesso che non è stato più in grado di garantire un movimento armonico (Gan) ed assennato (Sin Pao). Da cui le reazioni di fuga irrazionale: movimenti non coordinati, fughe e ritorni sullo stesso posto, fughe non finalizzate, disordinate; la gente era come impazzita, correva in ogni direzione, sia a piedi che in macchina. Qualcuno era “inceppato”. il Fegato/Gan ha perso la sua capacità di gestire il movimento, dando però vita ad una reazione fisiologica nel tentativo di consumare il Vento in eccesso.
L’altro aspetto energetico della fase immediata è stata l’enorme e subitanea formazione di Calore che ha comportato un perdita del controllo dello Shen¸ risultandone Emotività non controllata, Paura e Panico. Il Panico mobilizza il Cuore-Shen e l’energia mentale è allora turbata, poiché il Jing-Shen non è più nella sua sede.
Come abbiamo già citato in alto, il seguente passo risulta illuminante: «Nel momento del panico, il Cuore non ha più luoghi di sostegno, lo Shen non ha luoghi di rifugio» (Su-Wen cap 39).
Questo si associa ed integra col danno al Maestro del Cuore: oltre alla ansietà e terrore del primo momento, questa perturbazione è confermata dalle richieste di aiuto successive (insonnia, aritmie e palpitazioni, attacchi di panico, lombalgie acute, gonalgie, fratture, problemi dentari).
Ne è risultata una spersonalizzazione, più evidente nei soggetti più deboli, che si è manifestata interiormente con una perdita delle coordinate individuali: il Cuore non ha più luoghi di sostegno.
I disturbi psichici più comuni trovano conferma come secondari alla catastrofe nello studio condotto da HAN Pei-yuche in occasione del disastro avvenuto il 12 Maggio 2008 a Wenchuan nella Provincia Occidentale del Sichuan. Lo studioso ha dimostrato come le terapie di MTC possono risultare estremamente utili in queste evenienze.[25]
In uno studio condotto A 12 mesi dall’evento si è messo in evidenza come il 53,8% della popolazione studiata presenta “sintomi stressanti” con problemi psicologici di intensità media, il 38% del campione presenta problemi psicologici derivanti dallo stress di intensità alta e il 4,3% presenta seri problemi legati allo stress, con una prevalenza di PTSD (sindrome post traumatica da stress) pari al 28,84% (prevalenza nella popolazione generale 15%) e di sintomi depressivi del 30,12% e stili di coping non sempre positivi (prevalgono, infatti, per chi ha perso la propria abitazione “disimpegno comportamentale”, “accettazione” ed “uso di sostanze”). L’esposizione ad eventi traumatici intensificano altri eventi negativi, come la perdita del lavoro, il divorzio e difficoltà finanziarie, e possono incrementare malattie legate alla presenza di stress o mantenere inalterati o aggravare disturbi già esistenti (Adams RE and Boscarino JA. 2006).[26]
Altro dato significativo è quello che riporta un aumento delle prescrizioni di farmaci antidepressivi del 37% e di farmaci antipsicotici del 129%. L’aumento delle prescrizioni di antipsicotici e antidepressivi riguarda principalmente la popolazione anziana.[27]
Le sintomatologie specifiche secondarie a PTSD (disturbi del sonno, della memoria e dell’attenzione) ed a depressione nervosa, ben si interpretano come uno squilibrio dello shen ed un danno al jing così come precedentemente evidenziati.
Altro dato che indirizza verso la patologia del jing/shen e la prevalenza delle patologie della tiroide: il 40% dei sopravvissuti presenta tireopatie (una vera epidemia di tiroiditi, sia autoimmuni che granulomatose)[28]
Danno al Qi
Nel luglio del 2010 a quindici mesi dall’evento, in collaborazione con l’Associazione dei Farmacisti Volontari Abruzzesi e le Università dell’Aquila e di Chieti, abbiamo testato 317 persone che nell’arco di una settimana si recavano per altri motivi presso i nostri container di medici di famiglia dell’UTAP (Unità Territoriale di Assistenza Primaria) n.°2 di Collemaggio.
Non si trattava quindi di popolazione preselezionata, ma costituiva un campione indicativo della popolazione generale. Abbiamo eseguito un prelievo di sangue valutando svariati parametri (glicemia, emoglobina glicata, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, creatinina), e raccolto una serie di dati biometrici (peso, altezza, pressione arteriosa, circonferenza vita) e comportamentali (abitudine al fumo, assunzione di farmaci ecc.). Inoltre gli specializzandi della Clinica Psichiatrica dell’Università dell’Aquila hanno somministrato dei questionari volti a valutare la presenza di disturbi legati allo stress del terremoto ed alle sue conseguenze psicosociali su cui abbiamo riferito più in alto (risultati già citati in alto).
Sostanzialmente i parametri che più sono risultati difformi da quelli di una qualsiasi popolazione generale italiana, e da quella abruzzese in particolare in epoca pre-terremoto sono la glicemia, l’emoglobina glicata, il colesterolo totale ed LDL, la pressione arteriosa, e l’indice di massa corporea.
Se confrontiamo i nostri dati con quelli forniti dall’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare (OEC) nel 2007[29], sempre riguardante la popolazione abruzzese, notiamo quanto segue.
Mentre nel 2007 gli abruzzesi ipertesi erano pari al 24%, il nostro campione mostra valori patologici della pressione arteriosa (superiori a 140/80 mmHg) nella misura del 49,8%.
E così mentre nel 2007 valori di colesterolemia totale superiori a 240 mg/dl sono presenti nel 16% degli abruzzesi, nel nostro campione questa percentuale sale al 28,7%.
Ma il dato più preoccupante è che l’obesità (BMI>27) cresce dal 18% del 2007 al 39,2% rilevato nel campione da noi analizzato.
Anche altri studi, condotti in ospedale, confermano questo dato sull’obesità[30].
Tutti i valori in innalzamento precedentemente citati portano ad un aumento importante della prevalenza della cosiddetta sindrome metabolica. Questa condizione (l’insieme di più valori che se alterati anche in minima entità comportano un danno perché hanno fra di loro effetto sinergico) è oggetto di studio e intervento da parte delle autorità sanitarie di tutto il mondo industrializzato in quanto è la principale causa di aumento di rischio cardiovascolare. La sindrome metabolica, aumentando il rischio cardiovascolare, accresce la probabilità di eventi quali infarto del miocardio ed ictus cerebri. Il pericolo, dunque, è che nel futuro a breve e medio termine assisteremo ad un impennata drammatica del numero di infarti ed ictus nei nostri concittadini.
Da un punto di vista energetico queste alterazioni, per lo più secondarie ad alterazione dei metabolismi, vanno ricondotte ad un cattivo funzionamento del qi della Milza.
E così la delocalizzazione dovuta allo sfollamento ha comportato una perdita di riferimenti, cosa questa che si ripercuote sul movimento Terra e dunque sulle attività di trasformazione dell’organismo.
Il cambiamento subitaneo di domicilio ed abitudini di vita (sfollamento e delocalizzazione), la perdita improvvisa della rete sociale di rapporti interpersonali, lo stravolgimento nella qualità e nella quantità del lavoro quotidiano (dalla perdita di impiego di alcune categorie come artigiani ed commercianti, al superlavoro di altre come sanitari e addetti a servizi di pubblica utilità come forze dell’ordine, vigili del fuoco ecc.), il rimescolamento improvviso all’interno dei nuclei familiari (esplosione di alcuni precedentemente uniti e accorpamento di altri che vivevano separati prima del terremoto) hanno condotto le 104.000 ad andare incontro ad una vera e propria metamorfosi sociale.
Questo ha comportato un enorme sforzo da parte della Milza, che in alcuni casi è stata in grado di governare il cambiamento, ma in altri si è rivelata incapace di fronteggiare l’improvvisa, inattesa, e iperconcentrata trasformazione, andando in vuoto.
Da qui sono originati tutti i problemi metabolici fino alla formazione di catarri e obesità.
Volendo schematizzare al massimo quanto detto finora, dal punto di vista dei Cinque Movimenti possiamo intravedere due diversi momenti, la fase iniziale, e la fase successiva.
Fase iniziale
Una improvvisa dilatazione del movimento Fuoco (interno alla Terra) (calore soggettivo, scomparsa di ruscelli, comparsa di “vulcanetti”) ha comportato:
- la mobilizzazione-espansione della Terra stessa (terremoto),
- un attacco al movimento Legno in termini di “ribellione” (nipote-nonno).
Inoltre il movimento Terra, così espanso, ha determinato una contro inibizione potentissima sul movimento Legno (rottura degli alberi e produzione/liberazione di Vento).
L’attacco al movimento Legno ha fatto sì che il suo controllo sul movimento Terra venisse meno all’improvviso, da cui la Terra non ha avuto più alcun freno, essendo in questo modo lasciata libera di subire ed assorbire l’attacco del movimento Fuoco/massima dinamizzazione.
Fase successiva
Si è generata una triangolazione patologica fra Acqua, Fuoco e Terra che ancora permane. Questo squilibrio tende a perpetuarsi nel tempo ed autoalimentarsi.
Conclusioni
Jing, Shen e Qi dell’intera popolazione permangono alterati, ed il loro squilibrio si autoalimenta.
Riteniamo necessario ed urgente muoversi, da un punto di vista assistenziale, essenzialmente in due ambiti:
- potenziamento della rete dei servizi psichiatrici
- riorganizzazione della rete sanitaria in funzione delle nuove localizzazioni abitative
- programmi di educazione alimentare alla popolazione
Questi interventi potrebbero non avere alcun valore se contemporaneamente non si interviene sui seguenti punti:
- miglioramento della viabilità e della mobilità
- ripensamento della struttura della città non più come centro unico ma come struttura policentrica in cui ogni nuovo insediamento abbia autonomia e sia strettamente collegato alla rete di centri di attrazione diffusi su tutto il territorio cittadino.[31]
Dottor Paolo Evangelista
Direttore Scuola So-Wen L’Aquila
Note _______________________________________________________
[2] Atti Congresso L’Uomo fra Cielo e Terra, L’Aquila, 31 ottobre 2009
[3] Evangelista P, Note sullo stato di salute degli aquilani, Seminario residenziale “Salute e Benessere dopo l’aprile 2009, Cattedra di Psichiatria, Università degli Studi dell’Aquila, Santi di Preturo, 2010
[4] So-Wen Cap.5
[5] Database Utap Collemaggio 2
[6] http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/esteri/cina-terremoto/cina-terremoto/cina-terremoto.html
[7] Commissione Progettazione Straordinaria Emergenza Abruzzo, 15/07/2010.
[8] Cracolici F, Il Vecchio e il Bambino.
[9] Vedi nota 3
[10] Cracolici, ibidem.
[11] Engel S.M., Berkowitz G.S., Wolff M.S., Yehuda R. Psychological Trauma Associated with the World Trade Center Attacks and its Effects on Pregnancy Outcome. Paediatr Perinat Epidemiol. 2005 Sep; 19(5):334-341.
[12] Chang H.L., Chang T.C., Lin T.Y., Kuo S.S. Psychiatric Morbidity and Pregnancy Outcome in a Disaster Area of Taiwan 921 Earthquake. Psychiatry Clin Neurosci 2002; 56:139-144.
[13] D’Alessandro G. tesi di laurea: Natalità post-sisma: risultati preliminari, Università degli Studi dell’Aquila, AA 2009-2010.
[14] James W.H.(1976) Timing of Fertilization and Sex Ratio of Offspring- a Review. Ann Hum Biol 3, 549-556.
[15] Fukuda M., Fukuda K., Shimizu T., et al. (1996) Kobe Earthquake and Reduced Sperm Motility. Hum Reprod 11, 1244-1246.
[16] Knabb R.D., Rhome J.R., Brown D.P. (EN) Tropical Cyclone Report: Hurricane Katrina: 23-30 August 2005 (PDF). 20-12-2005.
[17] Tarantino L, Il Centro, La ricostruzione psicologica prima di quella materiale, 24/04/2011.
[18] Tan C.E., Li H.J., Zhang X.G., Zhang H., Han P.Y., et al. (2009) The Impact of the Wenchuan Earthquake on Birth Outcomes. PLoS ONE 4(12): e8200.
[19] Vedi nota 13.
[20] Fukuda M., Fukuda K., Shimizu T., Moller H. (1998) Decline in Sex Ratio at Birth After Kobe Earthquake. Hum Reprod 13(8):2321-2322.
[21] ibidem
[22] Robinson W.C. (1986) High Fertility as Risk-Insurance. Population Studies 40(2), 289-298.
[23] Vedi nota 2
[24] Vedi nota 2
[25] HAN Pei-yu, Comuni Problemi Mentali dopo una Calamità e Terapia Caratteristica in MTC di Intervento Psicologico. Università di Chengdu di Medicina Tradizionale Cinese, Chengdu, Sichuan 610075, China Sudovest, Università per la Nazionalità, Chengdu, Sichuan 610041, China
[26] Casacchia M et al, Valutazione degli aspetti psicosociali inerenti lo sviluppo della sindrome metabolica negli individui afferenti all’UTAP dell’Aquila a seguito del sisma del 6 aprile 2009, in corso di pubblicazione.
[27] Rossi,Stratta,Maggio,Allegrini, Dipartimento di Medicina Sperimentale-Sezione psichiatria e farmacologia della ASL-01 AQ e dell’Università dell’Aquila.
[28] http://www.ilcapoluogo.com/site/News2/Sanita/Il-terremoto-fa-impazzire-la-tiroide
[29] Vitullo F.: Epidemiologia delle malattie cardiovascolari in Abruzzo. Convegno A.N.M.C.O. : Dalla prevenzione cardiovascolare all’emergenza cardiologica territoriale. Giulianova 2007.
[30] http://www.secolonuovo.it/index.php?page=articolo&categoria=18&articolo=sanita-dopo-terremoto-aumenta-obesita-tra-gli-aquilani-4355
[31] Policentrica http://www.facebook.com/home.php?ref=home#!/home.php?sk=group_187483214622378&ap=1