I meridiani straordinari sono uno dei temi più affascinanti dell’intera medicina cinese. Tutto ciò che riguarda la extraordinarietà è spesso la base di incontri, convegni e seminari. Ma ciò che costituisce sempre il cuore di queste riflessioni sono i meridiani curiosi.
Eppure i testi classici sono molto avari su questo tema: non si rinviene nulla nel Lingshu e nel Suwen che riguardi il loro trattamento fatta eccezione per le lombalgie. Si parla solo di tragitti e di qualche sintomo e niente di più.
In particolare ci sorge costantemente il dubbio se l’uso del punto chiave (jiaohui) sia necessario e fondante pena la non attivazione del meridiano, o se esso vada utilizzato in funzione di particolari orari o se questi sono indifferenti ed ininfluenti. Non si dice parimenti nulla sull’uso dei punti che i mediani curiosi prendono in prestito agli altri meridiani e che costituiscono la struttura portante della circolazione del meridiano curioso stesso.
Negli anni ’70-’80 la scuola francese, e in particolare l’AFA (Association Française Acupuncture) ha compiuto un grande sforzo analitico e sintetico sull’argomento, ed è alle conclusioni che questo ha portato che faremo riferimento in questo scritto.
In base alla nostra esperienza riteniamo che l’applicazione dei principi che esporremo ci consente una visuale più profonda dell’individuo che viene considerato nella sua dinamica esistenziale più profonda e nella sua unità di persona inserita in una famiglia, un lavoro, un ambiente. Lo studio dei meridiani curiosi ci porta a questa profondità, unitarietà e completezza, e soprattutto aumenta fortemente l’efficacia del trattamento.